
L’economia al servizio della persona – Don Oreste per la dignità del lavoro
Il prossimo 26 marzo, alle ore 21, presso il teatro della parrocchia di San Girolamo a Rimini, si terrà il convegno “L’economia al servizio della persona – Don Oreste per la dignità del lavoro”, un’importante occasione di riflessione sul messaggio di don Oreste Benzi riguardo ai temi economici e sociali. L’evento intende promuovere un modello economico inclusivo e solidale, fondato sulla collaborazione e condivisione, in cui la persona sia il centro e nessuno venga lasciato indietro.
Don Oreste Benzi, fondatore della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ha sempre sostenuto la necessità di superare l’economia dello scarto e l’efficienza a tutti i costi, proponendo una “società del gratuito” capace di valorizzare ogni individuo, anche quelli considerati meno efficienti o produttivi. La sua visione invita a costruire un’economia che non si limiti a garantire assistenza ai più deboli, ma che li integri pienamente nel processo produttivo e sociale.
Questo messaggio trova eco nelle parole profetiche di Giovanni Paolo II, che nel suo ultimo discorso denunciò la discriminazione basata sull’efficienza come disumana quanto quella fondata su sesso, etnia o religione. Il pensiero di don Oreste si traduce oggi nell’economia civile, un modello fraterno e sostenibile, capace di coniugare lo sviluppo economico con quello sociale e ambientale, promuovendo cooperazione anziché competizione.
Il convegno è promosso dalla sezione Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti) di Rimini, in collaborazione con l’Associazione Comunità Papa Giovanni 23, e vede la presenza, tra gli altri, dell’economista Stefano Zamagni, suo allievo e noto promotore dell’economia civile. “Il messaggio che è alla base del centenario di don Oreste passa dalla sua vita, una vita spesa accanto agli ultimi e per gli ultimi, senza mai tacere di fronte alle iniquità. Il desiderio è di celebrare la figura di don Oreste, ma soprattutto di annunciare e testimoniare che può esistere un modo nuovo di vivere, una società più fraterna, che va col passo degli ultimi e in cui nessuno è lasciato indietro. Come don Oreste ci ha mostrato con la sua vita”.